Il fascino dell’Elba in due romanzi di Joanna Scott. Intervista alla scrittrice americana
L’isola d’Elba ha un fascino che spesso ha colpito la fantasia di scrittori e poeti. Alcuni anni fa la scrittrice americana Joanna Scott, finalista al prestigioso Premio Pulitzer nel 1997, ha scelto proprio l’Elba come “luogo perfetto” e scenario di due suoi romanzi ( riguardo a questa straordinaria connessione ne abbiamo già scritto qui).
Joanna Scott, destinataria dell’apprezzamento della critica e di numerosi riconoscimenti anche per i suoi romanzi successivi, è docente di Inglese e Scrittura creativa, presso l’Università di Rochester, negli Stati Uniti.
Dopo un primo contatto con la scrittrice e dopo la lettura del suo libro “Tourmaline” (2002), è nato quindi il desiderio di scoprire in che modo l’isola d’Elba abbia esercitato un’ attrazione così grande tanto da diventare il set ideale di due sue opere, che hanno oltretutto avuto un notevole successo ma di cui solo la seconda, “Liberation” (2005), è stata tradotta in italiano.
Se volete, potete leggere l‘intervista anche in lingua originale.
Intervista a Joanna Scott
“Come tutti i corpi della terra l’Elba continuava a cambiare. Ogni cosa sull’Elba poteva cambiare, eccetto i minerali.”
Queste parole che lei ha scritto nel suo libro “Tourmaline” sono molto forti, è questa la sua reale impressione dell’Elba? La tormalina dà un’idea di complessità e naturalezza allo stesso tempo, come l’isola d’Elba e la “vita” umana?
L’Elba è una bellissima isola, con grande multiformità e storia, e la tormalina è un bellissimo e variegato minerale. Come scrittrice, cercando di creare esperienze significative per i lettori, ho accolto le ricche implicazioni metaforiche della tormalina. Il minerale funziona come un’ inafferrabile attrazione per Murray Murdoch (Il protagonista del libro, ndr). La sua complessità riflette la complessità della sua stessa vita. Lui si trova perso e confuso nella sua ricerca della tormalina. Allo stesso tempo, nella sua ricerca di comprendere se stesso e il suo scopo sull’isola, egli quasi perde la testa.
Posso chiederle quale è il motivo o l’occasione della sua scelta dell’Elba come ambientazione del suo romanzo “Tourmaline” e, successivamente, del libro “Liberation”?
Per “Tourmaline”, il primo dei due romanzi che ho ambientato all’Elba, mi ha intrigato il fatto che un’isola di un tale meraviglioso e spettacolare scenario sia servita storicamente come luogo d’esilio. Tali contrapposte qualità l’hanno resa l’ambientazione perfetta per me, per seguire l’immaginaria famiglia Murdoch.
Per Murray Murdoch in particolare, l’Elba è sia un luogo di rifugio che una prigione, dove egli è ossessionato dalla memoria dei suoi passati fallimenti.
Ho scritto “Liberation”, il mio secondo libro ambientato all’Elba, dopo aver trascorso del tempo sull’isola. Dopo aver parlato con alcuni residenti riguardo alla guerra, sono divenuta consapevole del caos che fu vissuto durante il periodo noto come “la Liberazione”, e mi sono sentita spinta a portare il soggetto attraverso la narrazione.
In “Tourmaline” ci sono due capitoli con il nome delle navi “Undaunted” e “Incostant”: l’arrivo di Napoleone all’Elba e la sua partenza. Quanto ha influito il fascino di Napoleone su questo libro?
Mentre scrivevo “Tourmaline”, l’ho fatto immaginando Napoleone all’Elba. Ho immaginato lui che tramava la sua fuga mentre guardava i bellissimi tramonti. Ho immaginato la sua fierezza e la sua ambizione. Un personaggio del libro, Francis Cape, chiede riguardo a Napoleone: ‘Perché qualcuno dovrebbe desiderare lasciare l’isola? Come può il piccolo despota essere stato così folle?’ La bellezza dell’isola non era abbastanza per Napoleone — lui doveva conquistare il mondo.
Considerando questo periodo nella storia dell’isola, quando Napoleone era in esilio, io potevo dare ai miei personaggi anche la possibilità di pensare alle loro proprie ambizioni.
Leggendo il suo romanzo io riesco a vedere nella mia mente l’immagine di molti luoghi, questa è una straordinaria esperienza! Qual è la ragione del suo grande interesse per la storia dell’isola d’Elba ?
Io sono stata fortunata ad aver avuto la possibilità di visitare l’Elba in più occasioni. La mia famiglia ed io abbiamo vissuto a Firenze mentre scrivevo “Tourmaline” e “Liberation”, e ho visitato l’Elba in differenti stagioni. Il mio mese preferito sull’isola è Marzo! Mi piace arrampicarmi sulla vetta del Volterraio quando c’è la brezza nell’aria.
Ora l’isola d’Elba celebra il bicentenario dell’esilio di Napoleone, che cosa ne pensa?
Vorrei essere stata lì per vedere Napoleone che arriva sull’isola una seconda volta!
*Nell’immagine Joanna Scott (Photo credit University of Rochester)