Oltre a essere un toscano DOC, il cantautore ha sempre mostrato un certo affetto per la nostra isola, al punto da renderla protagonista di uno dei suoi brani più celebri.
“Di che cosa sono fatte le conchiglie
E come fanno ad arrivare
Lungo le spiagge affollate
Se dal cielo non scendono scale
Se dal mare non arrivano strade
Probabilmente sono state fatte a mano
Da un uomo sull’Isola d’Elba
C’ha lavorato una vita e poi
S’è stufato e le ha tirate per terra”
Con questi versi, tratti dalla canzone Cosa faremo da grandi del 2020, Lucio Corsi ha regalato all’Isola d’Elba una delle immagini più poetiche mai cantate. Un uomo misterioso passa la sua vita a costruire preziose conchiglie per poi gettarle via e lasciarle in balia delle onde del mare, senza rimpianti. Un’immagine quasi filosofica, che ben si sposa con la sua personalità bizzarra: un artista visionario, creativo, sognatore, con un piede nel presente e un altro in un mondo fiabesco ed immaginario da lui inventato. La canzone nasce su una spiaggia d’inverno, in un periodo in cui – proprio come all’Elba fuori stagione – il tempo sembra fermarsi.
L’Elba, nella sua musica, è un luogo di mistero e di meraviglia, un posto che, come lui, sfugge alle etichette. Non a caso, anche il suo approccio alla carriera è simile alla filosofia dell’uomo delle conchiglie: fare arte con passione, senza preoccuparsi troppo di dove porterà.