Si è conclusa nella remota e inaccessibile spiaggia di Vetrangoli, nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano, la lunga stagione di nidificazione e citizen science 2024. Le volontarie e i volontari di Legambiente Arcipelago Toscano, impegnati sin da giugno, hanno partecipato al progetto tartarughe marine avviato con il Parco Nazionale nel 2017.
Questo progetto, che fa parte del programma europeo LIFE TurtleNest coordinato da Legambiente, mira a conservare e proteggere la tartaruga marina Caretta Caretta dalle minacce antropiche nei siti di nidificazione del Mediterraneo occidentale.
Nel nido realizzato da mamma tartaruga sulla nerissima e calda spiaggia di Vetrangoli, Marco Zuffi, del Museo di Storia Naturale di Calci dell’Università di Pisa, insieme alle volontarie e ai volontari di Legambiente guidati da Isa Tonso, ha scoperto 104 uova. Di queste, 101 non si sono schiuse e due contenevano tartarughine “pipped”, ovvero embrioni che avevano rotto il guscio senza riuscire a uscire. Una tartarughina, sebbene uscita dall’uovo, è stata trovata morta nel nido.
Come in altri dei sei nidi deposti nel 2024 sull’isola di Pianosa, anche in questo caso il successo riproduttivo è stato nullo.
Ora spetta agli scienziati studiare le uova e le tartarughine trovate nei nidi di Vetrangoli e Pianosa per comprenderne le cause.
L’accesso e il monitoraggio dell’unico nido trovato all’Elba nella stagione 2024, in una spiaggia dell’ex compendio minerario, sono stati complessi e avventurosi.
Legambiente Arcipelago Toscano ringrazia l’equipaggio della “Grace” per aver segnalato la deposizione, la Capitaneria di Porto, il Comune di Capoliveri e il Residence Ripalte, che ha permesso ai volontari di accedere con l’auto alla vicina spiaggia di Remaiolo. Un ringraziamento speciale va a Michele Bovo dello stabilimento balneare Remaiolo Beach per aver sempre messo a disposizione un’imbarcazione per l’accesso a Vetrangoli e per la cura del nido. Un grazie anche a Marco e Jessica, che hanno aiutato i volontari il giorno dello scavo del nido.
«Anche quest’anno siamo riusciti a organizzare una splendida avventura scientifica e di salvaguardia della biodiversità grazie ai nostri preziosi e tenaci volontari (soprattutto volontarie) – conclude Isa Tonso. È una specie di miracolo organizzativo e di volontariato che si ripete da 7 anni e che è reso possibile dall’amore per questi splendidi animali. L’appuntamento è per l’estate 2025, sperando che le mamme tartarughe abbiano maggior fortune e che continuino a trovare spiagge adatte per i loro preziosi nidi nell’Arcipelago Toscano».