Il mondo dei diamanti è un regno di storie affascinanti, ma raramente si trova una narrazione così coinvolgente come quella del Diamante del fabbricante di cucchiai (in turco come Kasikçi Elmasi).
Il diamante è custodito nel Museo Topkapi di Istanbul in Turchia. Con i suoi 86 carati è considerato il quinto più grande al mondo (stime recenti fanno ritenere il suo vero peso più del doppio di quello ufficialmente riportato). È di una rara purezza e dal valore inestimabile: ha la forma di una goccia, ed è montato su argento dorato, incoronato da 49 diamanti più piccoli.
Leggendario ritrovamento
La storia del diamante è avvolta da molte leggende che si intrecciano tra loro, rendendo difficilerisalire alla sua vera origine.
Secondo la versione documentata da Rasid, storico ufficiale della corte ottomana, il diamante fu scoperto nel 1669 da un mendicante nella discarica di Egrikapi a Istanbul. Ignorando il suo valore, il mendicante lo scambiò con un commerciante in cambio di tre semplici cucchiai di legno.
Quest’ultimo, a sua volta, cedette la gemma preziosa a un gioielliere per una modesta somma di dieci monete d’argento. Tuttavia, la notizia giunse rapidamente alle orecchie del Sultano Mehmed IV, grazie all’informazione fornita dal Gran Vizir Kopruluzade Ahmed Pasha, il quale ordinò immediatamente l’acquisto della straordinaria pietra preziosa.
Diamante Pigot-Casanova
Secondo un’ altra versione, sembra che nel 1774 il diamante sia stato acquistato da un ufficiale francese di nome Pigot, dal Maharajah di Madras, portato in Francia, ma purtroppo rubato poco dopo. In seguito, un diamante dello stesso peso, fu venduto all’ asta e, secondo alcune fonti, acquistato da Giacomo Casanova.
Il Diamante Pigot-Casanova entrò poi in possesso di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte.
Napoleone, l’ex imperatore francese, fu esiliato all’Elba dopo la sua sconfitta e abdicazione nel 1814.
Per finanziare la fuga di Napoleone dall’Isola d’Elba, Maria Letizia decise di vendere il diamante Pigot-Casanova. La somma ricavata dalla vendita della gemma avrebbe contribuito a finanziare l’evasione di Napoleone.
Nel 1815, Napoleone riuscì a fuggire dall’Isola d’Elba e ritornò in Francia, dando il via al periodo dei “Cento Giorni“, durante il quale l’Imperatore riconquistò il potere in Francia, prima di essere definitivamente sconfitto nella famosa battaglia di Waterloo.
La gemma successivamente fu acquistata da un ufficiale Ottomano per 150.000 pezzi d’oro e andò a incrementare il tesoro di Alì Pascià di Tepeleni. Quando Alì Pascià morì, ucciso nella rivolta contro il Sultano Mahmud II, il tesoro e quindi anche il diamante fu spostato nel palazzo del Sultano.
Attualmente, il Diamante del fabbricante di cucchiai, è esposto nel prestigioso Museo Topkapi di Istanbul, in Turchia, dove continua a incantare i visitatori con la sua bellezza e la sua storia ricca di leggende intriganti e testimone di numerosi eventi significativi.