Il maestoso Pino di Lacona: guardiano silente della costa - I Love Elba!
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Pinone di Lacona

“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa”

È con questa citazione di Warren Buffet, businessman americano, che vogliamo presentare un simbolo inestimabile del nostro ecosistema locale: il “Pinone” di Lacona.

Da oltre 400 secoli, a dispetto di tempeste e raffiche di vento, se ne sta lì, buono e inerte con le radici ben piantate nel suolo, a pochi metri dalla spiaggia di LaconaSi trova appena dietro il ristorante Aguglia, ed è sicuramente il protagonista assoluto della zona: si tratta di un Pinus pinea, ovvero di un pino domestico, anche chiamato pino da pinoli.

Questo tipo di albero è noto per produrre pinoli commestibili ed è diffuso principalmente nelle regioni mediterranee, come la nostra Isola d’Elba.

Con i suoi 32 metri di perimetro di chioma e ben 23 metri d’altezza, il Pino secolare di Lacona è un custode quieto del verde che lo circonda. Questi dati ci portano a riflettere sull’importanza di questo patrimonio dal valore inestimabile che merita protezione.

Il cambiamento climatico e l’urbanizzazione minacciano ogni giorno il nostro ecosistema: ecco perché la salvaguardia di questo angolo di paradiso, capace di superare le prove del tempo, diventa una priorità.

È fondamentale, infatti, preservare questa manifestazione di biodiversità per garantire un futuro ricco e sostenibile alle generazioni future.

Pinone di Lacona 2

Nel 2006 venne salvato dal Corpo Forestale dello Stato, ma perse uno dei suoi preziosi rami: nonostante questo, però, continua a resistere alle incombenze del tempo e a essere un punto di riferimento per i suoi visitatori locali e non.

Per anni ha protetto dal sole decine di famiglie, che all’ombra della sua chioma stendevano un telo per terra e condividevano picnic in totale relax. 

Un luogo di bellezza e riposo dove poter gustare un panino, leggere un libro o – perché no – fare anche una sessione di yoga rilassante.

Vincent Van Gogh sosteneva che ogni cosa della natura, per esempio gli alberi, ha “capacità d’espressione e, per così dire, un’anima”. Questa frase sembra rappresentare dignitosamente questo “monumento” secolare: una presenza che dura da così tanti secoli, la cui imponenza non è paragonabile nemmeno alle più vaste architetture.

È innegabile che questo pino possieda un’anima, come suggerito da Van Gogh. In un’epoca dominata dalla tecnologia, luoghi e simboli come questo diventano ancora più preziosi proprio perché sembrano custodire uno spirito autentico.

Venne descritto circa un secolo fa, nel 1926, da Mario Foresi, che a proposito diceva: “Nel mezzo, solitario, in sull’alto della duna, un pino secolare, ampio e ventilato ombrello, sotto il quale le vacche attonite meriggiano”

Pinone di Lacona 3

È incredibile pensare a quanto tempo sia passato: la vita, in quel periodo (così come 400 secoli fa) era completamente diversa. Tutto era diverso rispetto ad adesso. Ma quel pino è rimasto lì, sempre uguale.

Mentre il mondo intorno a lui cambiava forma, colore, sostanza, lui a dispetto di tutto, rimaneva immobile, perseverando nella sua autenticità.

E tu? Hai ricordi legati a questo pino?

Un aneddoto, un ricordo di una spiaggiata di gruppo o di un momento romantico passato all’ombra delle sue foglie?