Le Api di Napoleone: il simbolo dorato della bandiera elbana - I Love Elba!
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Tre api dorate si poggiano dolcemente su una striscia rossa obliqua, posta su un morbido tessuto bianco: sembra quasi l’inizio di un libro di fantasia, ma in realtà è la descrizione della bandiera elbana.

Fu Napoleone a idearla più di 200 anni fa, nel lontano 1814: dopo gli esiti terribili della campagna in Russia e la sconfitta nella battaglia di Lipsia, l’imperatore francese abdicò e fu esiliato in questo splendido paradiso che divenne la sua dimora per ben 10 mesi.

Ancor prima del suo arrivo, consapevole del lungo periodo che avrebbe passato sull’isola, iniziò a progettare con cura questo prezioso drappo, che ancora oggi gli elbani usano come simbolo d’appartenenza all’amato scoglio. La bandiera venne poi issata il giorno del suo sbarco a Forte Stella, più precisamente il 4 maggio 1814.

Il bianco doveva rappresentare la purezza e la pace: Napoleone voleva infatti garantire all’isola un senso di ordine e stabilità.

Il rosso, invece, doveva delineare l’idea di potere ed autorità, ma anche la forza ed il coraggio del suo ideatore.

…E le api?

Sin dai tempi di Zeus, le api sono sempre state un simbolo divino: una leggenda greca racconta infatti che il Dio dell’Olimpo, sin da piccolo, era stato nutrito dalla madre con del miele dorato delle api di Creta. Una volta cresciuto, aveva poi trasformato la propria genitrice in un’ape immortale come segno di riconoscimento.

Nell’antico Egitto si credeva addirittura che le api fossero nate dalle lacrime del dio Ra, e che fossero di conseguenza uno dei più alti esempi di diligenza e obbedienza.

Anche Omero le cita nell’Iliade, sottolineando il loro aspetto esemplare: si tratta di insetti che combattono per i figli e che non abbandonano mai la loro casa, neanche di fronte alle avversità o all’assalto di ipotetici cacciatori.

Erano anche un antico simbolo del potere imperiale francese sin dai tempi dei Merovingi: la prima dinastia dei Franchi. Per Napoleone inserire questi insetti nella bandiera era un po’ come evocare una continuità con la regalità del passato.

Inoltre, secondo un’analisi del Duca di Parma, l’ape rappresentava in generale la Francia: una grande repubblica con un solo e unico capo.

Ma questi piccoli animali a strisce gialle e nere sono anche l’emblema del vivere in comunità: ci basta osservarle per capire quanto l’uomo abbia da imparare da loro, ma in particolar modo dalla loro operosità e laboriosità. Le api sono instancabili, veloci, capaci di lavorare in gruppo, di cooperare, di scambiarsi continuamente aiuti reciproci, tutto questo senza mai darsi per vinte, per il perseguimento di un unico obiettivo. Non a caso, in Francia, esse erano anche simbolo di speranza.

Ecco spiegato perché Napoleone le scelse come simbolo, e cioè non solo per il loro valore imperiale, ma anche e soprattutto perché desideroso che gli elbani vivessero nello stesso identico modo: in una totale sinergia e – di conseguenza – in un clima di puro benessere.