Nido record a Galenzana, dove sono nate 104 tartarughine
Galenzana è stato il primo nido di tartarughe marina scoperto in questa estate 2023 all’Elba: una stagione record per il numero di nidificazioni, ben sei, su sei diverse spiagge dell’isola.
Il nido, scavato nella notte tra il 14 e il 15 giugno, ha visto la nascita delle prime tartarughine il 5 agosto quando sono emerse improvvisamente dal nido e si sono precipitate in mare seguendo la pista che era stata preparata nei giorni precedenti.
Un nuovo piccolo miracolo seguito con attenzione, cura e prudenza da chi da 2 mesi cerca tracce e nidi sulle spiagge elbane.
Nelle notti successive, con la nascita di tante nuove piccole tartarughe si è capito che il nido di mamma Fiorella sarebbe stato molto produttivo.
Il 17 agosto, alla presenza degli esperti di Arpat, Istituto Zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, Università di Pisa e Firenze, coadiuvati dai volontari di Legambiente, è stato aperto il nido e si sono concluse le operazioni di conta delle uova.
Alla fine sono state contate 127 uova depositate dalle quali sono nate 104 tartarughine, con un successo di schiusa dell’83%.
Fiorella ha così battuto il record di Federica, la prima tartaruga che ha nidificato all’Elba nel 2017 e che depositò 116 uova dalle quali uscirono 103 piccoli, che nel 2017 fu la deposizione record per quell’anno nel Mediterraneo.
Questa volta nello stupefacente nido di Galenzana non sono state trovate tartarughine “pigre” ancora vive e, fortunatamente già sviluppate ma morte. Solo un uovo presentava al suo interno una tartarughina semi-sviluppata ma che non ce l’ha fatta. Tutti dati utilissimi per il progetto europeo LIFE Tarta Nest coordinato da Legambiente e al quale partecipano anche ARPAT e università di Pisa e Siena.
Finito tra gli applausi e le foto di rito lo spettacolo della scienza e della natura al lavoro, il piccolo accampamento di sorveglianza del nido è stato smontato in un battibaleno dai volontari del Cigno Verde e dai turisti e Galenzana è tornata alla sua tranquillità, in attesa che altre tartarughe marine tornino a perpetuare la specie in una spiaggia che hanno trovato sfuggendo al caldo che fa ribollire il Mediterraneo.
