L’incredibile nidificazione della tartaruga marina a Marciana Marina - I Love Elba!
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La notte del 16 luglio ha segnato un momento incredibile secondo Legambiente Arcipelago Toscano. Le tartarughe marine dell’Isola d’Elba hanno dimostrato ai tartawatcher del Cigno Verde che ciò che sembrava impossibile per questi antichi rettili, in realtà è possibile.

Una grossa tartaruga ha risalito la spiaggia de La Marina a Marciana Marina, attratta e confusa probabilmente dalle luci dei lampioni in una spiaggia di ghiaia, un ambiente poco favorevole per la nidificazione delle tartarughe marine. Purtroppo, come dimostrano alcuni filmati, si sono verificati comportamenti inappropriati da parte dei presenti: foto con flash, persone che parlavano ad alta voce e persino un tentativo di spostare l’animale. Fortunatamente, dopo una ventina di minuti, la tartaruga ha fatto ritorno al mare.

Bianca Landi, una residente di Marciana Marina, ha prontamente avvisato le autorità competenti, tra cui Aurora Ciardelli del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che a loro volta hanno informato i volontari di Legambiente.

Irene Caldarera di Elba Diving, collaboratrice dei tartawatcher del Cigno Verde, ha deciso di controllare anche la vicina spiaggia del Capitanino lungo il lungomare Regina Margherita. 

L’intuizione di Irene si è rivelata corretta: la tartaruga, sfuggita dalle luci e dalle distrazioni, ha superato il Moletto del Pesce ed è giunta sulla vicina spiaggia sabbiosa. Lì ha iniziato a scavare il suo nido in un’area meno illuminata e tranquilla, accanto al molo dei sassi, a pochi metri dalle barche ormeggiate in porto e a breve distanza dal lungomare, dall’Hotel Marinella, dai bar, dai ristoranti e dalla sede dell’ASL.

Tartaruga Caretta caretta a Marciana Marina
Nido di tartaruga Caretta caretta a Marciana Marina

Con l’arrivo dei volontari di Legambiente, tra cui Roberto Barsaglini e Tatiana Segnini, la situazione è cambiata radicalmente. Hanno protetto la nidificazione utilizzando una luce rossa innocua e mantenendo i curiosi a distanza. Salvo un inappropriato flash da parte di qualcuno, le indicazioni dei tartawatcher di Legambiente sono state seguite.

La tartaruga ha scavato il suo nido tra sospiri, forti sbuffi, lacrime e il suono delle pinne per circa un’ora, per poi fare ritorno in mare senza sollevare neanche una goccia d’acqua.

I volontari di Legambiente hanno immediatamente informato il 1530 della Capitaneria di Porto/Guardia Costiera, che ha a sua volta avvisato Arpat per un controllo definitivo della nidificazione.

Alla fine, è stata Irene a dare un nome alla coraggiosa e tenace tartaruga: “Speranza Marina“, in onore del luogo scelto per deporre le uova e del futuro del mare, ma anche in onore delle donne di Marciana Marina che, in passato, portavano quel nome in tempi difficili, così come lo è oggi la vita delle tartarughe marine.

Questo è il quinto nido conosciuto di Caretta caretta nell’estate 2023 sull’Isola d’Elba, un record, e sicuramente il più inaspettato. Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana e marinese, commenta: “A Marciana Marina è successo qualcosa che non pensavamo fosse possibile, ma le tartarughe marine stanno chiaramente cercando di adattarsi alle nuove condizioni delle nostre coste. Non solo devono affrontare temperature estreme e spostarsi sempre più a nord, ma devono anche affrontare l’erosione costiera e colonizzare spiagge ‘nuove’ che non esistevano qualche decennio fa. Questi pacifici e antichi rettili sono chiari segnali di un mondo e di un mare che stanno cambiando troppo velocemente, non solo per loro che li inseguono sulle spiagge, ma anche per gli esseri umani che a volte li spaventano, a volte li proteggono“.

Ricordiamo di seguire rigorosamente le regole in caso di presenza di tartarughe marine sulla spiaggia: non disturbarle in alcun modo, mantenere una distanza di almeno 5 metri, evitare rumori, abbassarsi il più possibile e non scattare foto con il flash.

Durante il ritorno in mare delle tartarughe, è possibile scattare foto solo per l’identificazione dell’individuo. È fondamentale seguire le indicazioni dei volontari di Legambiente e di altre associazioni.

Le tartarughe marine sono specie protette e danneggiare i loro nidi o disturbare gli animali costituisce un reato.

Aggiornamento

Il 7 ottobre è stato aperto il nido della spiaggia portuale del Capitanino a Marciana Marina che ha rilevato una notevole deposizione: ben 101 uova.

Le uova erano quasi tutte integre, con due con una forma anomala: doppia tipo un piccolo cocomero oblungo e a pera con picciolo, ma purtroppo senza nessuna tartarughina nata. Il nido, grazie anche alle cure dei volontari, non è stato invaso dall’acqua come si temeva e l’insuccesso di questa nidificazione, andrà analizzato scientificamente.

Nidificazione tartarughe marine
Informazioni utili a individuare eventuali nidificazioni di tartarughe marine e proteggere le covate
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